venerdì 2 settembre 2011

Qualificazioni World Cup 2014 - 3rd Round, 1st Game: La goccia che scava la pietra e la fine di un incubo lungo novanta minuti

Il Giappone di Zaccheroni inizia le qualificazioni mondiali in vista della fase finale in Brasile nel 2014. Nel primo girone di qualificazione (3rd Round) la gara di apertura è contro la Corea del Nord, sedicesima nel ranking asiatico. L'entusiasmo per i Samurai Blue si riversa questa volta nello stadio di Saitama, dove migliaia di spettatori incitano con grande sportività ed educazione i loro beniamini, nonostante sia imminente l'arrivo del Tifone Talas. Anche gli ospiti coreani, vestiti rigorosamente di rosso, sfoderano un tifo goliardico a dir poco invidiabile, tra le loro fila si assiepa addirittura un'orchestra (con tanto di spartiti).

La partita è a senso unico. L'abilità dell'attaccante Jong Tae-Se non basta a trascinare una Corea priva di idee, le conclusioni in porta degli ospiti sono praticamente nulle, se si esclude un'azione pericolosa sviluppatasi nei primi minuti di gioco a seguito di un errore difensivo del terzino sinistro Komano. I Blue Samurai si schierano con un 4-2-3-1 molto aggressivo con Kagawa e Okazaki esterni a sostegno della punta Tadanari Lee. Sulla tre quarti è finalmente il turno di Kashiwagi, chiamato in causa dopo le assenze di Honda e Nakamura Kengo. Sulla mediana il solito duo formato da Endo e Hasebe (probabilmente il migliore in campo), a sostegno della difesa a quattro formata da Komano, Yoshida, Konno e Uchida; in porta, Kawashima.

Il Giappone tiene in mano il pallino del gioco per tutti i 90 minuti, tessendo la solita trama di gioco corale, con una linea difensiva molto alta (a centrocampo), sostegno di entrambi i terzini, e tanto pressing. Le occasioni non mancano ma il risultato non si sblocca. Ci prova prima Kashiwagi, che sforna assist e colpisce la traversa (anche se a gioco fermo), Kagawa, con un tiro da fuori di poco a lato. Quest'ultimo sfodera finte e dribbling in gran quantità, nonostante un terreno reso scivoloso da un violento acquazzone che si abbatte sul campo nella prima frazione di gioco. La Corea si difende con tutti i giocatori dietro la linea di metà campo. Questo rende difficoltoso il palleggio del Giappone e limita il tempo di esecuzione della manovra degli attaccanti, che inevitabilmente incappano in qualche errore di troppo e non sempre riescono a finalizzare l'azione.

Nel secondo tempo il copione non cambia: ci prova il generoso capitano Hasebe, con il suo "Nagai Shuto" (tiro lungo), parato dal portiere. Anche l'attaccante Okazaki, dopo aver mancato un colpo di testa in tuffo, si riscatta con un altro "heading" nello specchio della porta, ma il portiere coreano Ri Myong-Guk esegue una grande parata. I Samurai continuano l'attacco, questa volta con il giovane Kiyotake (autore di due assist nella precedente amichevole con la Corea del Sud), il cui tiro dalla lunga distanza viene però deviato dalla difesa.

La partita inizia ad assomigliare sempre di più a un incubo, perché la porta coreana è stregata, e a nulla valgono i reiterati attacchi del Giappone. Zaccheroni manda quindi in campo il gigante Mike Havenaar, convocato al posto dell'infortunato Honda, richiamando in panchina Tadanari Lee, autore come sempre di  varie giocate "post play". Ed è proprio Havenaar a colpire la traversa dopo un counter attack in velocità innescato da Hasebe. La Corea rimane in dieci a seguito di un duro intervento falloso di Pak Kwang - Ryon su Endo, nella lotta per conquistare il pallone.

Il quarto uomo assegna 5 minuti di loss time che il Giappone decide di sfruttare ingranando una marcia in più: inizia l'assedio finale che vede reiterati cross e calci d'angolo, per sfruttare l'altezza di Havenaar (194cm). Ma è proprio il piccolo Kagawa a colpire di testa mirando all'angolino, tuttavia - ancora una volta - il portiere coreano si supera con un intervento strepitoso, dopo essere stato "graziato" dal terzo legno colpito pochi istanti prima da un tiro al volo di Konno.

Al 48esimo del secondo tempo gli sforzi del Giappone vengono però ripagati: dopo l'ennesima incursione sull'esterno di Hasebe e il cross di Kiyotake, il difensore centrale Yoshida Maya svetta e insacca di testa la palla del 1-0, che di fatto distrugge le speranze della Corea del Nord di portare a casa il pareggio. Per Kiyotake è il terzo assist in due partite della Nazionale, e i Samurai Blue conquistano il primo successo nel lungo cammino verso il 2014.

il 6 settembre la Nazionale Giapponese volerà a Tashkent per il secondo incontro di qualificazione, contro l'Uzbekistan.

Ganbarou Nippon!